giovedì 9 febbraio 2017

Suzuki GsxRR . Messa a nudo dal manz.

foto Crashnet.com


E finalmente anche la Suzuki si è riusciti a vederla senza la carena, e abbiamo potuto capire qualcosa in più di questa moto che resisteva a farsi ammirare senza qualche velo.


Un occasione rara, data direttamente dalla Suzuki Ecstar in occasione della sua presentazione con un video del reparto corse, dove si è potuto vedere qualche particolare che mi ha permesso cercare di capire meglio questa splendida espressione massima della marca giapponese.




Alla fine dell'articolo il video da dove ho estrapolato i frame per poter fare delle elaborazioni grafiche   gif


In particolare questo frame.




Dove ho potuto stabilire l'inclinazione della bancata dei cilindri.

Circa 50 gradi.

Ma non mi sono limitato a questo, ho cercato "Ri ricostruire" parte del motore, aggiungendo ed ipotizzando quello che non era visibile coperto da accessori  della carena.





Ho separato il motore dal telaio ed evidenziato come sia agganciato al telaio nella parte anteriore.
Contrariamente alle altre moto, non ha un braccetto in alluminio che scende dal telaio e va a agganciarsi al motore.

Come quest'esempio della Hrc honda, nella fattispecie della 213 rcv versione stradale.







La Suzuki ha dei fogli di carbonio, di forma quadrilatera, che partono dal corpo del telaio e scendono verso il motore, ed agganciati da un punto.
Come nella ricostruzione del gif che ho creato appositamente per meglio capire come è strutturato il tutto.




Poi una visione più ampia della moto e le sue parti analizzate con questa altra gif con moto completa.









Qui una piccola elaborazione grafica con esempi di inclinazione delle bancate relative alla Yamaha e alla Suzuki.





Quello che appare alla vista è che il motore Suzuki è apparentemente più compatto come ingombri del motore Yamaha, anche se la bancata del m1 è meno inclinata di quella Suzuki appare come la Suzuki abbia tenuto la moto con un passo più corto della m1.

Probabilmente al fatto che hanno tenuto un po più alta la frizione e relativi alberino del cambio.
la Suzuki ha sagomato il telaio attorno al blocco della frizione rastremando al massimo quello che è tutta la parte del telaio che va verso il basso e contiene la posizione del pivot.

La Yamaha appare con un forcellone più lungo anche se i punti cruciali come pignone albero motore sembrerebbero messi nella stessa posizione probabilmente esistono differenze di meno di un cm tra le loro posizioni.

le misurazioni non possono essere precise al millimetro è per rendere l'idea di come sono le rispettive posizioni tra la M1 e la Suzuki.



Questo il video in questione, dove ho potuto estrapolare delle imaggini e poter fare uno spelling...più esaustivo su come fosse fatta la Suzuki .








Altri frame estrapolati dal video che son serviti alle lavorazioni grafiche










Una piccola riflessione su questo particolare




Potrebbe sembrare che vada a sostenere il motore insieme al foglio di carbonio che abbiamo visto ,prima.

E' MIA PERSONALISSIMA OPINIONE CHE :

sia un contenitore per il passaggio di cavi .

La foto dell altro lato  non appare lo stesso oggetto in carbonio, ed oltre tutto, se dovesse sostenere in parte il motore o fosse preposto per altri scopi che non fossero quello di contenitore di cavi,  sarebbe bene ancorato al telaio.

Mentre  il fissaggio al telaio appare come debba solo sostenere il suo peso,  e non credo sia quello che dovrebbe sostenere o ancorare al telaio e sostenere il motore.


  e questa è la vista del lato pignone.



dove si può apprezzare la mancanza dell'oggetto in questione.




Da anni avevo una rara foto della Suzuki senza la carena da un lato.

Foto fatta dall'amico Pepe Sanchis nel circuito di Cheste  durante dei test.

questa.

Dove appare che l'attacco al motore in carbonio apparentemente  si sia staccato con l'impatto?

Già da questa foto si poteva evincere che l'attacco del motore era posteriore alla bancata.


Questa una pesonalissima visione del telaio ricreato nella parti "mancanti" dalla fantasia seguita dalla logica applicata del manz.





Vuole solo essere una visione nella sua completezza del telaio della suzuki.
In tutta l'artiginalità dei mezzi a disposizione del manz.




E anche la Suzuki è passata al vaglio del manz.

Spero che questa piccolo approfondimento possa avere reso interessante lo scoprire nuovi particolari della Suzuki, che mancavano alla vista.


La Suzuki in questi anni èsemprerimasta abbastanza coperta per i miei gusti.

Onore al team che è rimasto "impenetrabile" o quasi, fino a quando lo ha voluto lui.

A Malaga oggi 15 gradi.










3 commenti:

  1. Grande manz aspetto sempre con ansia i tuoi articoli!

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  2. Grazie per averci mostrato il telaio della Suzuki, era da tanto che volevo vederlo, così finalmente si spiegano almeno apparentemente alcune caratteristiche della moto. Il telaio pare abbastanza sottile nella parte bassa così da essere flessibile ad elevati angoli di piega e quindi incrementare la stabilità in quelle condizioni, poi le masse sembrano ben concentrate nel baricentro anche se forse un pò proiettato in avanti quindi moto agile magari un pò "ballerina" in frenata (direi che per aiutare la frenata il telaio sembra molto rigido nella zona del canotto dello sterzo) e un pò penalizzata in accelerazione.

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